Chi ha sposato Costanza d'Aragona (1183-1222)?
Emerico d'Ungheria sposò Costanza d'Aragona (1183-1222) nel .
Federico II di Svevia sposò Costanza d'Aragona (1183-1222) il . Federico II di Svevia aveva 14 anni il giorno del matrimonio (14 anni, 6 mesi e 30 giorni).
Il matrimonio è durato 12 anni, 10 mesi e 29 giorni (4716 giorni). Il matrimonio è terminato il .
Costanza d'Aragona (1183-1222)
Costanza di Aragona in catalano Constança d'Aragó (1183 – Catania, 23 giugno 1222) è stata prima la regina consorte d'Ungheria dal 1198 al 1204 e, sposando in seconde nozze Federico II di Svevia, fu regina consorte del regno di Sicilia (1209-1222) e imperatrice del Sacro Romano Impero (1212-1222).
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Emerico d'Ungheria
Emerico d'Ungheria (in ungherese Imre; in croato Emerik; in slovacco Imrich) (Albareale, 1174 – Strigonio, 30 novembre 1204) fu re d'Ungheria dal 1196 alla morte.
Incoronato mentre il padre era ancora in vita, alla morte del genitore dovette battersi con il fratello Andrea, che costrinse Emerico a concedergli il dominio su Croazia e Dalmazia a titolo di appannaggio. Emerico intervenne anche nelle lotte interne dei paesi vicini ed assistette il legato papale nella propria missione presso i bogomili della Bosnia, considerati una setta eretica. Nel 1204, mentre era al potere, il doge Enrico Dandolo persuase i partecipanti alla quarta crociata a conquistare Zara, posseduta proprio dai magiari. Al contempo, Emerico non si rivelò in grado di impedire l'ascesa della Bulgaria lungo le frontiere meridionali del suo regno.
Fu il primo monarca ungherese a utilizzare lo stemma degli Arpadi come stemma personale e ad adottare il titolo di re di Serbia. Prima di morire, Emerico fece incoronare re il figlio di quattro anni, Ladislao III.
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Federico II di Svevia
Federico Ruggero di Hohenstaufen (Jesi, 26 dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia, 13 dicembre 1250) è stato re di Sicilia (come Federico I, dal 1198 al 1250), duca di Svevia (come Federico VII, dal 1212 al 1216), Imperatore dei Romani (come Federico II, eletto nel 1211, incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal papa nel 1220) e re di Gerusalemme (dal 1225 per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa Gerusalemme nel 1229).
Federico discendeva, dal lato paterno, dalla nobile famiglia degli Hohenstaufen e, dal lato materno, dalla nobile famiglia siculo-normanna degli Altavilla, conquistatori di Sicilia e fondatori del Regno di Sicilia.
Passato alla storia con l'appellativo stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Nonostante ciò è ricordato per aver accolto alla sua corte grandi artisti e poeti del suo tempo, rendendo il suo regno un centro di grande cultura. Il suo mito finì per confondersi con quello del nonno paterno, Federico Barbarossa. Il carisma di Federico II è stato tale che all'indomani della sua morte, avvenuta a Fiorentino di Puglia (Torremaggiore), il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV citava tali parole: «Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l'asilo della pace».
Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte attività legislativa moralizzatrice e di innovazione artistica e culturale, volta a unificare le terre e i popoli, ma fortemente contrastata dalla Chiesa, di cui il sovrano mise in discussione il potere temporale. Ebbe infatti ben due scomuniche dal papa Gregorio IX, che arrivò a vedere in lui l'anticristo. Federico fu un apprezzabile letterato, convinto protettore di artisti e studiosi: la sua corte nel Regno di Sicilia fu luogo di incontro fra le culture greca, latina, germanica, araba ed ebraica. Uomo straordinariamente colto ed energico, stabilì in Sicilia e nell'Italia meridionale una struttura politica molto somigliante a un moderno regno, governato centralmente e con un'amministrazione efficiente.
Federico II parlava sei lingue (latino, siciliano, tedesco, francese, greco e forse arabo) e giocò un ruolo importante nel promuovere le lettere attraverso la poesia della Scuola siciliana. La sua corte reale imperiale, a Palermo dal 1220 circa sino alla sua morte, vide uno dei primi utilizzi letterari di una lingua romanza (dopo l'esperienza provenzale), il siciliano. La poesia che veniva prodotta dalla Scuola siciliana ha avuto una notevole influenza sulla letteratura e su quella che sarebbe diventata la moderna lingua italiana. La scuola e la sua poesia furono salutate con entusiasmo da Dante e dai suoi contemporanei, e anticiparono di almeno un secolo l'uso dell'idioma toscano come lingua d'élite letteraria d'Italia.
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